lunedì 7 dicembre 2009

MOMENTO DELICATO: STIAMO ACCANTO AI RAGAZZI!

AMARA SERATA: PRIMO PASSAGGIO DELICATO!

7 Dicembre 2009

Metterci la faccia anche adesso… Altro passaggio delicato della storia recente del nostro basket. Consapevolezza della difficoltà nel superare questa galleria, un tunnel ricco di insidie. Lungi da me risultare saccente o mago Zurlì pronto con la bacchetta magica a risolvere i problemi. Quelli ci sono e resteranno tali se non si ha la capacità di trovare una soluzione dettata soprattutto dal buon senso.

Pensieri dettati dalla riflessione sul fatto che spesso e volentieri noi ruvesi ce la mettiam davvero tutta per rompere i giocattoli, per far parlare di noi in senso negativo. Il riferimento è ai fischi e al mormorio al termine della gara. Il concetto è: nessuno è mai contento di perdere, ma nessuno ha mai detto che avremmo dominato il campionato. L’idea generale era di soffrire, di cercare attraverso la corsa di trovare la luce giusta per salvarsi. Non è bello uscir sconfitti ed è altrettanto deleterio accompagnare i nostri ragazzi con fischi sonori.

Ci risiam: successe la stessa cosa nel calcio qualche anno fa, con una serie di imprenditori che preferirono mollare, dopo tanti sacrifici. Eppure nel bene o nel male c’è un gruppo di persone che nonostante la crisi che ci sovrasta, pur consapevoli di errori recenti di gestione sportiva, si sta sobbarcando di una causa importante: salvare i conti e garantire il terzo campionato cestistico alla città di Ruvo di Puglia.

Se poi ciò è qualcosa di poco conto, minimizziamola pure, che piaccia o no è la realtà.

Cos’è dobbiam aprire lo scatolone della cultura sportiva o essere scontati sul rammarico per i tanti bimbi e studenti accorsi al Pala per divertirsi e che come messaggio hanno portato a casa l’uguaglianza quasi matematica sconfitta = bordate di fischi? Me lo risparmio, perché vorrei irretire il meno possibile i miei utenti.

Il valore degli avversari lo si conosce appieno? Le assenze erano accompagnate da una mancanza di grinta dei siciliani? Non siamo una squadra di “imbecilli inesperti” felice di perdere, siamo un gruppo di persone che ora deve fare i conti con l’improvvisa solitudine piombata al PalaColombo quasi all’improvviso, oltre alle palesi difficoltà che questo campionato ci sbatte in faccia continuamente.

Il tifoso nei termini civili è libero di manifestare come vuole il proprio dissapore, ci mancherebbe altro. Ma è giusto distruggere un giocattolo, la cui “morte” porterà tante famiglia a gremire i cinema limitrofi anziché passare il proprio tempo libero per inseguire un sogno, una passione?

Non lo posso credere e mi dispiace non aver fatto passare il giusto messaggio su questa stagione: una salvezza da centrare soffrendo.

Il mormorio finale credo sia un principio di fallimento per tutti, perché se giocare in casa significa non poter contare sul supporto del pubblico allora diventa dura. Purtroppo una buona parte di tifosi viaggia su un binario diverso rispetto a quello bianco-azzurro e la squadra ne risente inesorabilmente, e il suono conclusivo della sirena ha fotografato tutto ciò.

E’ dura, durissima, lo si è sempre ribadito. Eppure usciremo da questo momento: quando cominceremo ad azzeccare gli approcci alla partita, quando ritroveremo il fuoco che in questa fase ci manca. Non molliamo mai, ma non siam neanche così tanto “cattivi” agonisticamente parlando, da poter mettere subito in chiaro che al PalaColombo la squadra di casa si aggiudicherà la contesa.

Questo è un aspetto importante. Restiamo vicino ai nostri ragazzi, ma non per piacere a qualcuno, ma solo perché lo sport è questo. Poi se è cominciato il processo alle intenzioni a tutta la dirigenza o se è una inutilità per l’intera città partecipare al terzo campionato cestistico, mbè allora è un altro discorso. In quel caso parleremmo di principio di demolizione del progetto basket a Ruvo di Puglia.

Dopo di che, non so proprio cos’altro resterà in questa cittadina di 25000 abitanti. Credo nel buon senso da parte di tutti, nel voler a tutti i costi smentire le dicerie sullo status caratteriale del cittadino rubastino. Sono severo nell’analisi, pronto a ricredermi, pronto ad ascoltare per cercare di spiegare una volta di più che la salvezza si costruisce tutti insieme. Difficile che ci si salvi se non si trova in fretta un’unità di intenti generale.

Di corsa rischiamo di chiudere il “Palazzo”, di corsa stiamo per archiviare una preziosa pagina di sport. Usiamo il buon senso, mettiam da parte tutti quanti l’orgoglio e tra due settimane ritroviamoci più sereni e più pronti a soffrire insieme per raggiungere la meta.

Intanto, ci aspetta Potenza: un capolinea di un sogno importante qualche anno fa, una fermata del nostro treno, sperando che riprenda al più presto la sua corsa.

Salite sul treno, prima che sia troppo tardi, prima che il capostazione appenda al chiodo cappello e paletta.

Momento delicato, ritroviamoci.




Uff. Comunicazione RuvoChannel.com