lunedì 18 gennaio 2010

IL TRENO DEI MIRACOLI: C'E' POSTO PER TUTTI!

18 Gennaio 2010

Dietro i vetri di una finestra, mentre osservi un treno che passa e immagini la strada che si sia lasciato alle sue spalle. Un ghigno sorridente di soddisfazione, un cenno col capo per annuire alla marcia spedita fin qui registrata. Mamma mia, sembra ieri, invece è già domani.

Binario numero 16, passeggeri a bordo felici e contenti , capotreno sereno ma mai appagato. Capolinea chiamato salvezza, possibilmente da raggiungere di corsa, talmente rapidamente da non crederci. E’ il treno dei miracoli: è ruvese ma non è in ritardo, va a velocità doppia ma non rischia né di deragliare né di subire multa per superati limiti.

Ce lo invidiano in tutta Italia, è brevettato, ha il marchio di fabbrica “CADEO”. Dietro i vetri continui a udire il boato di un palasport nelle vicinanze, un rumore costante, un battito di mani allegro e felice. Poi ti volti e ti basta la rugiada che rinfresca le foglie per riportarti alla mente il passato, il “da dove vieni”, il “tuo passato”.

Un tema a noi caro, il ricordo del passato per vivere meglio il presente. La rugiada sinonimo anche di giovinezza, di freschezza, di allegria. Non balliamo la samba, ma avremmo voglia di farlo. E’ un treno dei miracoli, ma preferiamo le transizioni velenose e i raddoppi difensivi a passi di danza sconclusionati.

Poi scruti i binari, le rotaie, le movenze del treno, comprendi che effettivamente, affinchè tutto proceda per il verso giusto sia necessario l’automatismo perfetto. Sincronizzare gli ingranaggi, trovare il giusto feeling tra il macchinista e la cabina di guida, far salire a bordo passeggeri che nonostante ripetute sollecitazioni cardiache sono sereni. L’insieme che fa la differenza, l’elogio del totale che esalta il singolo, le individualità al servizio del progetto.

Il passato, il presente e magari il futuro… quello recente ha in mente una sola fermata obbligatoria, “LA SALVEZZA”. Mancano pochi chilometri e bisogna lottare duro, nebbia e pioggia a provar a rendere difficile il percorso. Si è vero, l’atlante indica altri percorsi, ma ricordatevi il passato per godere del presente e lasciatevi guidare dall’entusiasmo. Per altre mete sarà piacevole pagare il supplemento, ma davvero ci interessa raggiungere il prima possibile il capolinea. Salite a bordo, c’è posto per tutti.

Uff. Comunicazione RuvoChannel.com

FONTE: www.ruvochannel.com